martedì 25 marzo 2008

I computer in famiglia : prospettive per una migliore qualita' del tempo privato ?

Le prestazioni del computer, per sua origine, non sono concepite per una fruizione facile anzi derivano da
investimenti fatti per dominare compiti complessi e selezionati.

Malgrado la ridefinizione in termini di costo e disponibilita' dei computer, simili ormai ad altri dispositivi
di uso privato e malgrado le suggestioni sociali, che ne incentivano l'impiego nel tempo privato,
il computer si mantiene ancora intrinsecamente ostico.

Le ricette suggerite per la fruizione dei computer nel privato prevedono un mix di funzioni,
che comprendono videogiochi, nuovi modi di comunicare, facilitazioni nella gestione di conti bancari o acquisti esotici,
consultazione di ingenti quantita' di informazioni e notizie e sulla rete aiutati da "oracoli di ricerca" e
infine le innumerevoli forme di supporto alle attivita' creative, che potremmo immaginare di coltivare.

Se si mettono insieme tutte queste funzioni e si pensa ad un dispositivo che le realizzi ci si trovera'
ad immaginare un apparecchio che non assomiglia affatto al computer. Quanto e' piu facile leggere un
libro e magari sottolinearlo a piacere. Perche' per accendere il computer bisogna aspettare i suoi comodi ?
Perche' si incastra o perde i dati ? E il tempo per trovare e usare quello che il nuovo mondo offre dove lo guadagniamo ?

Il nuovo potenziale comunicativo e creativo ci impone ancora un uso asimmetrico del tempo.
Dove sara' la macchina a venirci incontro e dove saremo noi a rimodellare la nostra concezione del tempo privato?

martedì 11 marzo 2008

Oggi vi voglio parlare del parkour: Il parkour, abbreviato in PK, è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘80. L'art du déplacement (arte dello spostamento) e le parcours (il percorso) furono i primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento. Il termine parkour fu definito da David Belle e dal suo amico Hubert Koundè nel 1998 . Deriva da parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell'addestramento militare. Rispetto alla parola parcours, Koundé sostituì la "c" con la "k" per suggerire aggressività, ed eliminò la "s" muta perché contrastava con l'idea di efficienza del parkour. I praticanti del Parkour sono chiamati "Traceurs".
Lo scopo del parkour, quindi, è spostarsi nel modo più efficiente possibile. Per efficiente si intende: sicuro, semplice e veloce. Per distinguere cosa è parkour da cosa non lo è basta pensare ad una situazione di fuga: tutto quello che può tornare utile per fuggire è parkour.
Ma le parole non bastano per comprendere cosa sia davvero e dunque nel mio blog trovate quelli che sono i video migliori di David Belle che vi saranno utili a comprendere cosa sia davvero questa nuova pratica che sempre di più si sta diffondendo!!!!!

lunedì 10 marzo 2008

ringraziamenti


Ringrazio Marina Bernardini per essere stata il mio Virgilio nella selva oscura del web!!!

Presentazioni

Salve a tutti mi chiamo Andrea, ho 20 anni meno un giorno e frequento la facoltà di medicina e chirurgia a Firenze. I miei interessi sono vari, in particolare amo gli sport la buona cucina e il buon vino! sono estroverso solare un pò pazzo ciao amici di the club