martedì 22 aprile 2008

conferenza "I have a dream"

Oggi martedì 22 aprile, al cubo, si è tenuta una conferenza dal titolo "I have a dream".
Tale conferenza aveva come tema centrale il rapporto tra alunni e insegnanti ed in particolare di come questo rapporto dovesse diventare qualcosa che vada ben oltre al freddo rapportarsi tra un insegante sul piedistallo e un alunno che lo ascolta lontano milioni di miglia. Il messaggio, il sogno è quello di poter instaurare un rapporto di mutua collaborazione, dove l'allunno affascinato dalla materia e dal professore maturi un interesse che lo porti ad un dialogo costruttivo con il professore il quale riesce così a migliorare il suo metodo di insegnamento! E chi non ha mai sognato una cosa del genere?
La risposta è fin troppo facile, ma vorrei sapere chi davvero ha mai avuto esperienza di qualcosa che si potesse avvicinare a questo sogno?
Quanti hanno assistito a lezioni che svicolassero dai binari della lezione frontale?
A tale proposito vorrei raccontare una personale esperienza.
Primo giorno di prima liceo, entra un uomo sulla sessantina, capelli lunghi bianchi, passi lenti che trasformarono pochi metri in chilometri, sguardo pungente filtraro da grandi occhiali quadrati rossi, si siede, dà per scontato che noi sappiamo chi sia, ci scruta per qualche altro secondo trasformato da un silenzio assoluto in ore, e dice:"io e voi non saremo mai amici". Così si presentò a noi il professore di filosofia, un uomo che ricorderò sempre. Quel giorno mentì, negli anni la distanza che aveva marcato con quell'esclamazione si ridusse sempre di più e si trasformò in un vero e proprio rapporto che altro non potrei definire se non amicizia. Ogni lezione la viveva ci metteva qualcosa di suo, e mettendoci qualcosa di suo scendeva dal piedistallo e così catturava la nostra attenzione. Seguire qualcuno che si può vedere da vicino è più facile che seguire un lontano professore onniscente che si proclama su "uno scalino più in alto". E così io con questo professore che è innamorato della sua professione e che credeva in noi studenti che ci stimava forse sono riuscito a vivere parte del sogno!

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